Memoji Review n. 6

L’espressione del volto dice tutto ed è migliore di mille parole! Con questo spirito nasce Memoji Review, la rubrica settimanale sui libri. Ogni settimana troverete quattro recensioni veloci con l’ausilio delle memoji.

I libri di questa settimana ci portano per le strade di Philadelphia, tra le comunità di ebrei ultra ortodossi degli Stati Uniti, nella Vienna di Gustav Klimt e in una Sicilia post apocalittica.

Liz Moore – I cieli di Philadelphia

occhi a cuoricino

71ZTh+JYV9LMe ne vado in giro per Kensington, quartiere degradato di Philadelphia, con Mickey, la poliziotta protagonista di questo romanzo e le pagine scorrono velocemente sotto una pioggia incessante che bagna il luogo in cui viene ritrovata morta una giovane tossicodipendente. Overdose? No. Fin da subito capiamo che si tratta di omicidio e che c’è un serial killer in giro per il quartiere. Ok, non è Seattle e Mickey non è Sarah Linden ma le similitudini sono tante e mi sembra di toccare con mano le atmosfere assaporate con la serie tv The killing. Il romanzo prosegue tra droga, serial killer, esistenze borderline e polizia corrotta. E poi c’è la scomparsa di Kacey la sorella della protagonista e un’indagine informale che ci porta indietro nel tempo, nella vita difficile di queste due donne. Il ritmo è concitato e i passaggi tra l’ ‘adesso’ e l’ ‘allora’, che scandiscono il tempo del romanzo, non fanno che renderlo più accattivante.

L’ho scelto perché: non conoscevo l’autrice e mi sono semplicemente lasciata incuriosire dalla trama. Consigliatissimo!

Tova Mirvis – Il mondo fuori

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IL MONDO FUORIQuesto romanzo è per chi ha amato Unorthodox, la miniserie Netflix più interessante della stagione. Se non l’avete vista o volete approfondire un po’, ve ne parlo più diffusamente in questo articolo. Ma torniamo a Il mondo fuori. Anche qui esploriamo gli usi e costumi di una comunità di ebrei ultra ortodossi. Tra il New Jersey, Brooklyn e Memphis seguiamo le vite di due giovani sposi, Tzippy e Baruch.

L’ho scelto perché: entra nel mondo degli ebrei ortodossi e attraverso una prosa scorrevole, oltre a raccontare una piacevole storia, fornisce molte risposte in merito alle tradizioni ebraiche. Fa così chiarezza su tanti aspetti, dal bagno rituale (mikvah), all’utilizzo della parrucca (sheitel), alla cucina kosher.

Niccolò Ammaniti – Anna

stupore

STILE LIBERO BIG2020, un misterioso virus colpisce la popolazione. E già questo basta per sconvolgere il lettore considerando che Ammaniti scrive questo romanzo nel 2015. Ma come se non bastasse, l’autore immagina un mondo post apocalittico in cui a sopravvivere sono solo i bambini, i quali passati i quattordici anni si ammalano e muoiono della temibile “Rossa”.

La lettura si tinge così di un alone inquietante. Complice il Covid, che finché era relegato alla Cina sembrava così lontano da noi da far sembrare quasi impossibile la piega che poi la pandemia ha preso negli ultimi mesi; e complice anche il fatto che quando si parla di apocalisse gli unici luoghi che mi vengono in mente sono le locations americane di The walking dead, direi che l’ambientazione siciliana mi colpisce e non poco. Se poi ci mettiamo anche che i protagonisti sono tutti bambini alle prese con la più cruda sopravvivenza, la lettura si fa particolarmente disturbante.

L’ho scelto perché: a breve uscirà la serie tv e poi perché adoro i romanzi che hanno come protagonisti i bambini. Mi piace vedere come gli autori interpretano e restituiscono al lettore il linguaggio dell’infanzia. Se ad esempio ne Il treno dei bambini di Viola Ardone o in Troppo forte incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer a prevalere, attraverso i ragionamenti e il lessico dei giovani protagonisti, è un senso di tenerezza che avvolge il lettore qui, il risultato è agghiacciante, ossia, l’autore è riuscito a trasmettere quell’orrore che fa del romanzo un ottimo libro adatto però a stomaci forti.

Laurie Lico Albanese – La bellezza rubata

innamorata

LAURIE LICO ALBANESEChi era Adele Bloch-Bauer? Quali erano le sue ambizioni, le sue speranze e le sue paure? Questo romanzo esplora la Vienna del primo Novecento attraverso gli occhi della musa di Gustav Klimt e poi la Vienna sprofondata nel baratro del regime nazista attraverso il punto di vista di Maria Altman, nipote di Adele. È un romanzo tutto al femminile che esplora in maniera originale la vicenda già narrata nel film Woman in gold. Per saperne di più vi invito a leggere la mia recensione per il blog Sul Romanzo.

L’ho scelto perché: volevo approfondire l’opera di Gustav Klimt e la vicenda del famoso dipinto trafugato dai nazisti. Sono molto soddisfatta.

 


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