Libri in valigia per un viaggio a Vienna

Per la rubrica BAGAGLI CULTURALI  vi parlerò di quattro libri da mettere in valigia se state progettando di visitare Vienna, la meravigliosa capitale austriaca.

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In questo articolo vi propongo quattro letture che vi trasporteranno nelle atmosfere dell’impero austro-ungarico, nel cuore della capitale culturale d’Europa, alla corte di Francesco Giuseppe – che governò l’Austria per ben sessantotto anni – e dell’imperatrice Elisabetta – la celebre Sissi  – nonché tra le strade di una città in fermento, ricca di idee, di arte, di letteratura, di musica. Vi ritroverete ad affinare i cinque sensi tra una sinfonia di Gustav Mahler e una pennellata di Gustav Klimt;  passeggiando sulla Ringstraße con in bocca il sapore sublime della torta Sacher; toccando con mano i più segreti impulsi dell’inconscio grazie alle teorie di Sigmund Freud.

Non è un caso che abbia scomodato proprio i cinque sensi perché c’è un quadro al Castello del Belvedere che più di tutti – più del Bacio di Gustav Klimt, che è lì a pochi metri, accerchiato da una folla di turisti – sussurra: «Vienna» ed è proprio I cinque sensi del pittore austriaco Hans Makart. In questa sequenza di cinque pannelli che occupano un’intera parete sono racchiuse le cinque esperienze sensoriali che solo una città come Vienna può davvero offrire.

Hans Makart
“I cinque sensi” di Hans Makart

Ma quali sono i quattro titoli che non possono mancare nel vostro bagaglio culturale per Vienna? Ve ne parlo qui seguendo l’ordine in cui li ho letti.

La bellezza rubata di LAURIE LICO ALBANESE

IMG_1972Questo romanzo, di cui ho già parlato nella rubrica Memoji Review (cliccate qui per leggere l’articolo) mi ha introdotta e fatta innamorare di questa città. Per questo motivo vi consiglio di iniziare proprio da qui. Le due storie parallele che si avvicendano nel romanzo vi trasporteranno nella Vienna imperiale seguendo il punto di vista della musa di Klimt Adele Bloch-Bauer e nella Vienna dell’Anschluss, l’annessione alla Germania nazista, attraverso gli occhi della nipote Maria. Questo romanzo è un viaggio nella storia e nell’arte e vi darà tanti spunti per la vostra visita. Sebbene non sarà possibile ammirare il ritratto di Adele poiché esposto a New York, potrete seguire le orme dei maestri della Secessione partendo dal meraviglioso Palazzo dalla cupola dorata per poi proseguire attraverso altri magnifici musei dal Belvedere al Leopold. Quest’ultimo è perfetto per conoscere a pieno la corrente artistica della Secessione e vi consiglio di esplorarlo con l’ausilio dell’audioguida.

Passeggiare tra i numerosi luoghi citati ne La bellezza rubata è un’esperienza unica. Partendo dal numero 18 di Elisabethstraße, la dimora dei Bloch-Bauer, potrete raggiungere a piedi i più importanti luoghi di interesse e respirare l’aria della Vienna fin de siècle oppure ripercorrere i passi di Maria Altman:

“La fermata successiva era Karlplatz, con al centro la chiesa di San Carlo. Scesi senza guardarmi alle spalle. Le porte della chiesa erano spalancate, le campane suonavano e una folla si accalcava davanti alla fontana”.

Il mondo di ieri di STEFAN ZWEIG
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La casa di Stefan Zweig si trova al numero 8 della Kochgasse

La nostalgia per il mondo che precede le due guerre mondiali, inesorabilmente spazzato via dall’Olocausto, pervade tutta l’autobiografia di Stefan Zweig, autore viennese che meglio incarna la figura dell’intellettuale esule. Zweig, come molti altri scrittori del suo tempo, ha posto tragicamente fine alla sua vita giusto un paio di anni dopo quest’autobiografia. Il rimpianto del passato e l’amarezza per i tempi bui che l’autore vive nel momento in cui scrive le sue memorie e che non gli permettono di trovare via d’uscita – siamo in pieno secondo conflitto mondiale e Zweig da ebreo è costretto a fuggire – donano a questo libro una malinconia tale da rendere il periodo d’oro della Vienna imperiale ancora più affascinante. Leggere questo libro alimenterà sempre di più la vostra voglia di visitare questa città.

Ciò che fa più presa secondo me sono gli incontri e gli scambi che l’autore ha con i grandi dell’epoca – von Hofmannsthal, Rilke, Freud, Mahler, Schönberg, per citarne alcuni – e ovviamente  l’atmosfera intellettualmente stimolante che traspare dai caffè viennesi:

“Ma il luogo migliore in cui mantenerci al corrente su ogni novità restava comunque il caffè. Per capire questo occorre sapere che i caffè a Vienna rappresentano un’istituzione sui generis, senza paragoni al mondo. Sono una sorta di club democratici e accessibili a tutti al modico prezzo di una tazzina di caffè in cui ogni cliente, in cambio di questo piccolo obolo, può restarsene seduto per ore a discutere, scrivere, giocare a carte, evadere la propria corrispondenza e soprattutto leggere un numero infinito di quotidiani e riviste”.

Hotel Sacher. L’ultima festa della vecchia Europa di MONIKA CZERNIN

Una visita a Vienna non può dirsi completa senza una capatina nei caffè ed in particolare al caffè dell’Hotel Sacher dove poter gustare l’unica ed inimitabile torta Sacher.

Quest’istituzione tutta viennese è raccontata nel saggio di Monika Czernin – nipote di uno dei più assidui frequentatori di questo caffè – ponendo l’accento su Anna, la donna grazie alla quale il Sacher è diventato uno dei luoghi più frequentati dagli intellettuali e dall’aristocrazia. La miriade di aneddoti ripercorrono la storia della città – dalla metà dell‘800 fino al 1930, anno in cui muore Anna Sacher – e dei suoi illustri abitanti, chi più chi meno, frequentatori dell’Hotel. Ci sono i Rothschild, il principe ereditario Rodolfo – che ritroveremo anche nel prossimo romanzo da mettere in valigia –, l’arciduca Francesco Ferdinando – la cui morte dà il via alla Grande Guerra –, l’imperatrice Sissi che con il suo vitino di vespa chissà se si sarà lasciata davvero tentare da tanta bontà, Klimt, Mahler, Schnitzel e tanti altri.

L’autrice dona un quadro fedele del periodo con il supporto di innumerevoli fonti. Anche quando immagina dialoghi e situazioni lo fa senza romanzare troppo, rendendo piacevole la lettura ma mantenendo il rigore della Storia.

La melodia di Vienna di ERNST LOTHAR

La melodia di Vienna, l’ultimo titolo che voglio proporvi, è una saga familiare coinvolgente. Nella nota editorale delle Edizioni E/O c’è scritto:

“Se avete amato La famiglia Karnowski di I.J. Singer e le atmosfere di Downton Abbey, vi innamorerete della Melodia di Vienna, la storia avvincente di una nobile famiglia sospesa fra due secoli, dal 1888 al 1945, testimone privilegiata di un’Europa al culmine dello splendore e della decadenza”.

93ED77F4-7056-41C9-932F-0A69371BA488Non posso che confermare ciò che la nota editoriale afferma e consigliarvi di mettere questo romanzo nella vostra valigia. Seguirete così le peripezie della famiglia Alt, costruttori di pianoforti da generazioni e abitanti del palazzo al numero 10 della Seilerstätte, all’angolo con l’Annagasse, due vie centralissime e molto signorili. Tra adultèri, ripicche, omicidi, amori, gioie e dolori ripercorrerete nuovamente la fine dell’impero austro-ungarico, l’orrore della Grande Guerra, l’avvento del nazionalsocialismo, l’annessione alla Germania di Hitler e la distruzione del secondo conflitto. Le vicende della famiglia si intrecciano e si dipanano di pari passo con i più importanti avvenimenti della Storia. Si direbbe quasi che gli Alt si trovino sempre al posto giusto nel momento giusto o nel momento sbagliato, a seconda delle situazioni che li vedono coinvolti.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e buon viaggio.


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