L’episodio di Natale nelle serie tv è un appuntamento fisso. Lo spettatore si lascia coinvolgere in un magico gioco di luci, di paesaggi innevati e di nobili sentimenti che va da Charles Dickens a Frank Capra.
Le serie televisive riservano al Natale almeno una puntata ogni stagione e in alcuni casi addirittura degli episodi speciali. E’ il caso ad esempio dello speciale di Downton Abbey che negli ultimi anni ha deliziato il pubblico inglese proprio il 25 dicembre, così come accade da anni con gli speciali natalizi di Doctor Who.
In genere nelle puntate a sfondo natalizio prevalgono sentimentalismi, ricongiungimenti familiari, abbondanti cenoni su meravigliose tavole imbandite, sfarzosi decori e baci sotto il vischio. Questo mondo idilliaco a volte però viene negato agli spettatori e tra le eccezioni degne di nota ricordiamo quella ideata dal terribile “Grinch” Marc Cherry. Nel suo Desperate Housewives il Natale a Wisteria Lane ha la giusta dose di dramma e mistero. Anche Orange is the new black per il suo primo season finale, ambientato durante le festività natalizie, ha scelto di abbracciare tinte fosche con il brutale pestaggio perpetrato sulle note di O come all ye faithfull.
Tralasciando queste eccezioni, gli aspetti ricorrenti nella maggior parte dei christmas special sono due: il legame tra serie tv e film di genere natalizio – in particolare il celebre e amato It’s a wonderful life di Frank Capra – ed il ruolo rivestito dal classico della letteratura A Christmas carol di Charles Dickens.
I film di genere natalizio sono fonte di rimandi inesauribili perché tutti gli spettatori – gli appassionati ma anche coloro che li vedono distrattamente senza prestare troppa attenzione – riconoscono al volo le citazioni.
I fan delle ragazze Gilmore ricorderanno la puntata Santa’s secret stuff della settima stagione di Gilmore Girls in cui Lorelai cita How the Grinch stole christmas affermando di essere stata un Grinch e di aver snobbato il Natale per tutta la durata delle festività con l’intento di celebrarlo solo al ritorno di Rory da Londra.
Spesso i rimandi ai film di genere natalizio sono già presenti nei titoli degli episodi in modo più o meno velato. Bad Santa, la puntata di Castle della settima stagione, altro non è che il titolo del film con Billy Bob Thornton, conosciuto in Italia come Babbo Bastardo. La puntata natalizia della quarta stagione di Party of five (Cinque in famiglia in italiano) dal titolo S’Wunnerful Life scimmiotta il celebre film di Frank Capra. Il classico A Christmas Carol è citato spesso e in diverse varianti: A Roswell Christmas Carol è il titolo della puntata natalizia di Roswell mentre A cannon carol quella di Las Vegas.
Ma è la storia natalizia per bambini più amata di sempre, How the Grinch stole Christmas – da cui è tratto il film Il Grinch interpretato da Jim Carrey – ad essere più citata nei titoli natalizi delle serie tv. Tra le serie che fanno il verso alla novella del Dr. Seuss ricordiamo: Pretty Little Liars (How the A stole Christmas), Grimm (The Grimm who stole Christmas), X-Files (How the ghosts stole Christmas), Family Guy (How the Griffin Stole Christmas), How I met your mother (How Lily Stole Christmas), solo per citarne alcuni.
I christmas special vivono della tipica atmosfera natalizia caratterizzata da luci, musiche e neve – ovviamente qualora la latitudine ne giustifichi la presenza, altrimenti bisogna ricorre a stratagemmi come ad esempio affittare un cannone sparaneve a Beverly Hills per il primo Natale della famiglia Walsh – e cosa c’è di più tipico di un bel classico film natalizio? Ecco perché negli episodi di Natale c’è sempre qualcuno che guarda questi film o che rievoca le celebri battute che li caratterizzano.
Nell’immaginario collettivo sul Natale un classico come It’s a Wonderful life riveste un ruolo fondamentale. Per l’ambientazione natalizia ma sopratutto per i buoni sentimenti e l’ottimismo che pervadono il film e che ne fanno un nuovo Canto di Natale. Il film di Frank Capra è infatti tra i più conosciuti e amati tanto che una delle frasi più celebri, “every time a bell rings, an angel gets its wings”, viene citata spesso.
La vita è meravigliosa narra le vicende di George Bailey (James Stewart) un uomo buono con grandi sogni infranti in una vita di fallimenti. George la vigilia di Natale decide di porre fine alle sue sofferenze suicidandosi ma l’angelo custode Clarence viene inviato da Dio sulla Terra con l’intento di convincere il povero George a rinunciare al suo sacrificio scellerato. Clarence gli mostra come sarebbe stato il mondo se lui non fosse mai nato e quanto la sua presenza abbia giovato alle persone che ama. Il film ovviamente si chiude con il lieto fine: la famiglia Bailey di nuovo riunita e coccolata dall’affetto di tutti i compaesani festeggia il Natale tra carole e gioiosa commozione mentre Clarence ottiene le tanto agognate ali.
Il film di Capra dunque è un film simbolo del Natale e la sua visione, come rito collettivo, durante le festività non può assolutamente mancare. Ecco perché nel ricreare la giusta ambientazione, in un episodio natalizio che si rispetti, oltre al classico albero di Natale, le decorazioni, le luci, le musiche tipiche ed una trama adeguata, un accenno a questo classico è quasi un obbligo.
It’s a wonderful life viene spesso menzionato proprio per la sua carica sentimentale e la visione ottimistica che ha della vita. Nella puntata natalizia (Duke Collins) della quinta stagione di Nip/Tuck si fa riferimento al film per indicare perdono e buoni sentimenti. Sean accusa Liz di essere troppo ottimista e lo fa proprio chiedendole se per caso ha visto La vita è meravigliosa.
Nel primo episodio natalizio di The O.C. (The Best Chrismukkah Ever) in cui Seth crea una fusione tra il Natale e la festività ebraica di Hannukkah per coniugare le due tradizioni della famiglia Cohen, Sandy noleggia proprio It’s a wonderful life da vedere con la famiglia.
Anche nella puntata della sesta stagione di How I met your mother (False positive), ambientata durante le festività natalizie, il film che i protagonisti scelgono di vedere al cinema non può che essere questo.
Perfino in una serie tv come The Sopranos è presente un episodio ambientato a Natale (To Save Us All from Satan’s Power) e ovviamente in tv non può mancare il film di Capra. Eppure a causa del background dei personaggi che popolano questa serie, del tormentato ricordo di Pussy Bonpensiero e della disturbante atmosfera la mattina di Natale, esso è totalmente in antitesi; tutto ciò rende la citazione molto più interessante.
I creatori di Beverly Hills 90210 hanno riservato al Natale diversi episodi nell’arco di dieci stagioni ma è interessante notare come It’s a wonderful life trovi spazio in ben tre di questi episodi. Nelle puntate It’s a Totally Happening Life (terza stagione), in Somewhere In The World It’s Christmas (quarta stagione) e Nine Yolks Whipped Lightly (decima stagione) c’è sempre qualche personaggio intento a guardare il film di Capra. It’s a Totally Happening Life addirittura si ispira totalmente a It’s a wonderful life. L’episodio si apre con un dialogo fra due angeli, uno dei quali è ancora un apprendista perciò non possiede le ali. Essi focalizzano la loro attenzione sui protagonisti della serie tv. I celebri adolescenti di Beverly Hills infatti rischiano di morire in un incidente stradale la vigilia di Natale ma l’angelo custode con il suo intervento scongiura la catastrofe e può finalmente avere le ali.
Il family drama Brothers & Sisters, nello speciale di Natale della quinta stagione (Cold turkey), omaggia a sua volta il film di Capra. Nora Walker intraprende un viaggio onirico in compagnia di un Karl che è un po’ spirito dickensiano, un po’ angelo custode. Egli le mostra come sarebbe stata la vita dei suoi figli qualora avesse deciso di abbandonarli e quanto la sua figura di madre è in realtà importante per la famiglia. Troviamo anche qui i soliti valori presenti nel film e la giusta dose di sentimentalismo per un classico episodio natalizio.
Con un registro stilistico più scanzonato, anche in Sabrina, the teenage witch (Sabrina, vita da strega), possiamo rintracciare un omaggio a questo film. La protagoniste oltre a guardare la pellicola vive una vita parallela in cui a non esistere non è lei bensì il Natale. Christmas amnesia è il titolo dell’episodio in cui Sabrina cerca di far ricordare il Natale a parenti e amici; per farlo ricorre all’altro classico natalizio per eccellenza, citando qualche verso di A Christmas carol.
It’s a wonderful life e A Christmas carol sono strettamente collegati fra loro. Le analogie tra la scrittura cinematografica di Capra e lo stile letterario di Dickens sono indubbie. Create in periodi logicamente diversi, entrambe le opere si situano perfettamente nell’epoca in cui vengono alla luce. Dickens scrive Il Canto in un’epoca, quella vittoriana, in cui la tradizione natalizia delle storie sui fantasmi è molto viva. Descrive inoltre, come spesso accade nella sua produzione, un vivo spaccato della società dell’epoca composta da avidi affaristi e una classe povera in drammatiche condizioni. Capra, nel 1946, ci mostra invece la società capitalista americana del primissimo dopoguerra e lo fa accentuandone a tal punto gli aspetti negativi tanto che il film venne tacciato di propaganda comunista. Le tematiche sociali, dunque, seppur sviluppate in due contesti storici differenti, sono molto simili. In entrambe le opere inoltre il protagonista intraprende un viaggio spirituale, non solo metaforicamente parlando, ma proprio accompagnato da uno spirito in carne ed ossa.
Le differenze sono sottilissime e portano poi ai medesimi risultati. Mentre nel Canto di natale Scrooge viene a conoscenza del fatto che il mondo sarebbe un posto migliore senza di lui e comprende che è necessario invertire la rotta, Bailey osserva quanto bene egli ha fatto per la comunità di Bedford Falls e comprende che il mondo sarebbe peggiore senza la sua presenza. Le vite alternative, che vengono mostrate ai protagonisti in questo viaggio, sono il modo per prendere coscienza e porre rimedio alle loro scelte in un lieto fine molto sentimentale: a tutti viene data una seconda possibilità affinché il bene trionfi sul male e l’ordine venga ristabilito.
Capra attinge da Dickens nel delineare la figura del malvagio Henry Potter nel quale si intuiscono i tratti caratteristici di Ebenezer Scrooge. Anche l’ambientazione naturalistica è puramente dickensiana. Il mondo sovrannaturale degli spiriti del film di Capra, si mescola ad una realtà, quella cioè della società dell’epoca, fortemente realistica, come accade nel Canto di Natale.
A Christmas carol ha influenzato da sempre la produzione televisiva e cinematografica e gli adattamenti di questo classico non si contano, per non parlare poi degli omaggi in film e serie tv. La trama ed il messaggio veicolato da Charles Dickens sono facilmente adattabili ad ogni situazione ed epoca per tale motivo diversi speciali natalizi ricorrono a questo stratagemma.
In Pretty Little Liars ad esempio, una rivelazione importante avviene proprio nell’episodio di Natale How the A stole Christmas, in cui una Mona in versione “spirito del Natale passato” mostra ad Alison un evento della sua infanzia che aveva dimenticato e che è fondamentale ai fini della trama.
Un’altra serie televisiva, Dr. Quinn, medicine woman, meglio conosciuto in italiano come La signora del west, costruisce l’episodio di Natale (Mike’s dream: a Christmas Tale) basandolo sull’opera di Dickens. Michaela riceve la visita dello “spirito del Natale futuro” cioè l’amica Charlotte, la madre dei tre ragazzi che Michaela sta crescendo dopo la morte prematura della donna. Charlotte le mostra i ragazzi ormai adulti e con una vita di successi grazie al buon lavoro svolto da Michaela.
L’episodio natalizio della seconda stagione di Roswell (A Roswell Christmas carol) invece è incentrato sui poteri curativi di Max, il quale, per non tradire la sua vera natura, non può aiutare un uomo che muore a causa delle ferite riportate in un incidente stradale. L’uomo torna nella vita di Max come “spirito del Natale presente”, e lo guida nel corso dell’episodio.
In conclusione il Natale nelle serie televisive si nutre di atmosfere ricche di calore familiare, musiche, luci, ottimismo e buoni sentimenti e attinge la sua linfa vitale dai classici partendo dalla penna di Charles Dickens e approdando alla cinepresa di Frank Capra.