Dopo Sex and the city, X-Files e Veronica Mars anche Downton Abbey approda sul grande schermo. Come al solito, il passaggio dalla televisione al cinema fa scaturire entusiasmo ma anche legittimi dubbi.
Se non siete ancora riusciti a vedere il film tratto dalla serie tv Downton Abbey, al cinema dal 24 ottobre, non temete perché la pellicola è ancora disponibile in diverse sale italiane.
Chi lo ha già visto e chi invece tentenna, poiché magari si sta chiedendo se sia davvero necessario prolungare con un film una serie già di per sé conclusa egregiamente, troverà in questo articolo più di un motivo per affermare che sì, dell’universo di Downton Abbey non se ne ha mai abbastanza!
Le vicende della famiglia aristocratica più famosa del Regno Unito – in termini di popolarità è seconda solo a quella Reale – iniziate il 15 aprile 1912 con il memorabile scampanellio al piano di sotto (downstairs) e la tragica notizia dell’affondamento del Titanic proseguono per oltre un decennio, tra amori, lutti, problemi economici, omicidi, grandi risate e profonde sofferenze finché non si giunge, nella sesta stagione, all’ultimo atto, ambientato nel 1925.
Fin dalla prima stagione, credendo strenuamente in un futuro per Downton, Mary, figlia maggiore di Robert, conte di Grantham, si batte affinché, nonostante il mondo moderno imponga alla vecchia società aristocratica un passo indietro, Downton possa continuare a esistere. Nell’ultima puntata, abbastanza soddisfatti, lasciamo la tenuta finalmente in attivo proprio grazie alla gestione di Mary.
Tra la prematura dipartita del compianto Matthew, avvenuta nella terza stagione, e le innumerevoli peripezie amorose, anche dal punto di vista sentimentale, Mary trova finalmente stabilità. Perfino la sorella Edith, abbandonata l’idea sadica degli autori, portata avanti per diverse stagioni, di etichettarla come la zitella di casa Crowley, corona il suo sogno d’amore.
Tutti i personaggi della serie, trovano la loro dimensione e si apprestano a vivere un roseo futuro. Anna dà alla luce un piccolo Mister Bates; Carson smette i panni del maggiordomo, lasciando il lavoro a Thomas, ma ritirandosi sereno in un cottage, a pochi passi dalla tenuta, da condividere con l’amata Mrs Hughes; Tom e Henry, il marito di Mary, iniziano una nuova avventura lavorativa che li rende entrambi felici; Violet finalmente, dopo sei stagioni di incessanti litigi, si riconcilia con la nuora Cora, portando ulteriore serenità nell’idilliaca realtà di Downton.
Un finale più che definitivo dunque, perciò cosa si può ancora raccontare su Downton Abbey? Eppure qualcosa di nuovo da dire, Jullian Fellow, creatore della serie, è riuscito a trovarlo e a stupire regalando un film che, dopo quattro lunghi anni di assenza, proietti di nuovo lo spettatore nella campagna inglese che tanto ci era mancata.
Il film è ambientato, due anni dopo, nel 1927. Gli abitanti di Downton sono in fermento poiché di lì a breve, re Giorgio V – il nonno della regina Elisabetta – giungerà in visita nello Yorkshire e sarà ospite del Conte di Grantham per “un pranzo reale, una parata e una cena”. Tutto deve essere perfetto per l’arrivo del re e tutti, downstairs e upstairs, devono fare la loro parte. Anche Carson per l’occasione torna a vestire i panni del maggiordomo, mandando su tutte le furie Thomas, al quale tocca fare un passo indietro. Il signor Molesley, che ora fa il maestro, si ripresenta come cameriere e l’emozione di servire il re è talmente tanta che ne combina, come al solito, di tutti i colori. A gettare scompiglio al piano di sotto è l’arrivo dei servitori del re, con i quali, quelli di Downton si mettono subito in competizione.
Al piano di sopra invece, tiene banco una sempre frizzante Lady Violet che con le sue battute e gli esilaranti siparietti in coppia con Isobel ci fa ridere di gusto.
I preparativi in vista della visita del re occupano la maggior parte del film. I piccoli avvenimenti, come la spesa per il banchetto; gli imprevisti dall’abito di Edith alle sedie per la parata; i numerosi battibecchi divertenti tra cui quelli fra la signora Patmore e lo chef reale; i piccoli misteri come la scomparsa di alcuni oggetti o la presenza di un uomo misterioso sono tutti elementi che sommandosi e intrecciandosi in pieno stile Downton Abbey ricordano agli spettatori quelli che sono i punti di forza della serie.
Il film non apporta stravolgimenti al finale di serie, semmai Jullian Fellow corregge il tiro per quanto riguarda le storyline di un paio di personaggi rimasti a bocca asciutta nel grande gioco delle coppie che vedeva quasi tutti trovare magicamente l’anima gemella. Così nel film anche il personaggio di Tom, vedovo della terza sorella Crowley, la dolce Sybill, ha la sua romantica conclusione. La dama di compagnia della regina, che per altro è cugina di Robert – tanto per restare in famiglia – ha una figlia illegittima che mantiene, per conservare le apparenze, come sua cameriera personale. La giovane diventerà, con il benestare di tutti i Crowley, il nuovo interesse amoroso di Tom. Anche Thomas, proprio come Tom, sul finire della serie aveva ottenuto gratificazioni solo sul piano professionale ma finalmente, nel film, riuscirà a trovare l’amore. Adesso sì che possiamo davvero dire: vissero tutti felici e contenti!