Snowpiercer, un treno che viaggia sul binario sbagliato

Lo Snowpiercer è un treno che garantisce all’umanità di sopravvivere a seguito di una nuova era glaciale che ha reso la Terra inabitabile. L’idea è interessante se non fosse che la serie sembra viaggiare totalmente su un binario sbagliato. Vediamo perché.

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«La vita è movimento. Il movimento è vita». Con la nuova serie tv Snowpiercer è proprio il caso di dirlo! È infatti il movimento a permettere ai pochi fortunati passeggeri del treno eterno di sopravvivere.

Netflix propone questa nuova serie post-apocalittica, tratta dalla graphic novel belga del 1982 Le Transperceneige che è poi diventata nel 2003 un film dal titolo Snowpiercer, diretto dal premio oscar Bong Joon-ho, in cui la Terra, a seguito di una nuova era glaciale è inabitabile. 

Il treno eterno che dà il titolo alla serie è composto da mille e una carrozza e proprio come le favole delle mille e una notte ha come scopo la salvezza. In questo caso quella dell’umanità o quanto meno di alcuni potenti privilegiati i quali, grazie al misterioso signor Wilford, proprietario del treno, riescono a scampare al gelo distruttivo.

Poi vi sono i passeggeri di terza classe che pure hanno la fortuna di sopravvivere all’apocalisse ma come personale di bordo alle dipendenze dei passeggeri di prima. I criteri di selezione di questa classe lavoratrice non sono chiari ma sicuramente coloro che se la passano peggio di tutti sono i cosiddetti “fondisti”, ovvero quei clandestini che per sfuggire al gelo sono saliti sul treno senza averne diritto. Essi tentano a più riprese di prendere il controllo del treno senza riuscirci, per lo meno per ora. Netflix infatti distribuisce un episodio a settimana e siamo a mala pena alla metà perciò può succedere di tutto.

Quello che è già successo, che è un po’ il succo della serie, è un omicidio da cui parte la relativa indagine. A condurla è Layton Well, il “detective del treno”, uno che nella vita pre-apocalisse faceva davvero il detective ma che oggi è uno dei disperati del “fondo”. È per puro caso dunque che questi sopravvissuti si ritrovino per le mani uno con le capacità per fare questo mestiere. Tra l’altro è pure un rischio per la sicurezza visto che per svolgere questa indagine egli ha accesso a luoghi che i fondisti non avrebbero mai sperato di raggiungere.

Sorvolando sul fatto che, nel momento in cui viene creata una nuova forma di civiltà, alcune figure chiave, come un uomo delle forze dell’ordine, è bene averle a disposizione  – ma anche scienziati, medici, ingegneri e non mi sembra che l’unico medico visto fin ora, sia proprio il massimo, tanto per fare un esempio – gli elementi che fanno storcere il naso, a mio avviso, hanno un peso maggiore rispetto a quelli che invogliano a vedere la serie.

snowpiercer-locandina

Insomma fin dalla prima puntata il sentimento che accompagna la mia visione è un misto di attrazione e repulsione. Passata alla seconda ancora non riesco a capire se la serie mi piaccia o no. Propendendo più verso il no categorico sono arrivata a fatica a metà stagione.

Il problema non è che riesco a farmi andare giù un’orda di zombie, una pioggia che uccide, una cupola che ingabbia ma un treno perpetuo proprio no. Semplicemente in primo luogo il mistero non mi ha colpita più di tanto per cui l’indagine, non appassionandomi, non mi fa venire voglia di scoprirne di più. In secondo luogo l’elemento che avrebbe potuto stuzzicare la mia attenzione ossia il funzionamento del treno e tutti gli scenari relativi alla sopravvivenza, non vengono approfonditi come vorrei. 

Di carne al fuoco ce ne sarebbe pure tanta come tante e interessanti potrebbero essere le problematiche da affrontare. C’è un mistero, c’è la lotta di classe, ci sono tutti quegli elementi di conflitto che muovono le società moderne, esasperati per di più da una minaccia globale. Ci sono tanti spunti narrativi che potrebbero fare la differenza.  Eppure, l’idea che mi sono fatta è che invece questa serie stia viaggiando su un binario sbagliato.

Continuerò comunque a guardarla con la speranza di cambiare idea. Chissà.


5 risposte a "Snowpiercer, un treno che viaggia sul binario sbagliato"

  1. Da autentico divoratore di serie Netflix, devo dire che sto seguendo anche questa, e non mi sta dispiacendo. Mi piace il fatto che rappresenti una delle poche serie NON LENTE (in questo momento per esempio penso a Ozark, ma di esempi potrei fartene mille). Insomma, a parte la liberazione di un tizio dal “cassetto” (non dico oltre per non spoileare), direi che non scade non ridicolo, non viene la tentazione di andare avanti (mi succede anche questo…) e adesso, prima di dare un giudizio ULTRA positivo finale, aspetto, appunto, il finale. Sarà l’ennesima serie che lascia aperte le porte ad una probabile seconda stagione ? Finirà “decentemente” ? Chissà. Le mille serie viste su Netflix mi hanno insegnato che spesso sono interessanti, più o meno belle, più o meno lent e/veloci, ma poi si perdono nei finali. Ciao

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    1. Grazie per la tua opinione. Mi piace conoscere i pareri di altri appassionati di serie tv. Ultimamente molte serie Netflix mi hanno deluso e le ho abbandonate quasi subito invece Ozark a me è piaciuta. Benché l’abbia trovata anche io piuttosto lenta devo dire che mi ha sempre messo la voglia di continuare a vederla.

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